Budapest, 14 gennaio 2026 – il Piemonte si prepara a fare il suo ingresso a Budapest con la prima edizione del “Nebbiolo Experience” presso il prestigioso Varkert Bazar, i giardini reali del Castello, dove storicamente passeggiava la Principessa Sissi e all’interno di un avvenieristico spazio multifunzionale.
L’evento, sarà organizzato dal Consorzio I Vini del Piemonte in collaborazione con l’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e Vini di Alba, delegazione di Budapest.
Perché Nebbiolo Experience? In un mercato ancora tutto da costruire dove l’Italia è identificata con il Prosecco e viene ricondotta a una fascia di prezzo al di sotto dei 10.00 euro a bottiglia, la chiave sarà presentare al trade selezionato un vino unico, iconico e identitario che sia in grado di affascinare i sommelier creando una domanda del tutto nuova e di valore. Il Nebbiolo, ormai conosciuto ma ancora poco capito, potrà essere il Cavallo di Troia per fare entrare il Piemonte sul mercato, portandosi dietro a traino gli altri vini.
L’iniziativa si inserisce in un tour più ampio che vedrà ci vedrà impegnati anche a Vienna e Praga, lunedì 12 e martedì 13 gennaio, con due nuove edizioni del consolidato format Barolo & Friends.
PROGRAMMA:
- 12:00-12.30 presentazione del mercato per i produttori (slides e consigli utili)
- 12.30 – 13.30 light lunch per i produttori
- 13.30 – 18.00 walk around tasting riservato al trade (importatori, ristoratori, enotecari, press)
- Ore 13.30 – 14.30 Prima masterclass trade condotta da Sandro Minella.
- Ore 16.00-17.00: Seconda masterclass trade condotta da Sandro Minella.
- 19:00 cena su invito con la presenza dei produttori
IL MERCATO UNGHERESE
- Dominio del Prosecco: Gli spumanti italiani, in particolare il Prosecco, dominano il mercato ungherese, rappresentando quasi il 40% della spesa per vino d’importazione, grazie al suo posizionamento e all’uso nei cocktail.
- Posizione dell’Italia: L’Italia è il primo fornitore di vino in Ungheria, con un valore di 7,03 milioni di dollari nel 2023, detenendo una quota di mercato di circa il 30%.
- Principali Concorrenti: La Francia è un concorrente molto vicino (6,98 milioni di dollari), seguita a distanza dalla Germania (4,84 milioni di dollari), tuttavia l’Italia ha la fascia medio bassa del mercato con il Prosecco che è diventato quasi un vino quotidiano (tutti ne hanno una bottiglia a casa) mentre la Francia fa la sta grande maggioranza con lo Champagne e i vini “delle occasioni”.
- Opportunità per i Rossi e Bianchi: Oltre alle bollicine, c’è spazio per vini rossi leggeri e fruttati (non per il Piemonte nella GDO), vini bianchi aromatici come Pinot Grigio, Arneis e Gavi, e vini rossi di medio-alto livello per Ho.Re.Ca. ed enoteche.
- ·Consumo Pro Capite: Il consumo nazionale pro capite è di circa 24,4 litri annui. Tuttavia, a Budapest questo dato è più elevato, soprattutto per i vini di importazione, grazie al turismo e a un reddito medio superiore.
- Strategia di Nicchia per il Piemonte: I vini piemontesi devono puntare al canale Ho.Re.Ca. di alta gamma e alle enoteche specializzate di Budapest: target una clientela alto-spendente e turisti.
- Ruolo della Ristorazione Italiana: Con oltre 150 locali, i ristoranti italiani sono un canale promozionale e di vendita chiave per il vino italiano, richiedendo però formazione per i sommelier. Ad oggi solo pochissimi locali offrono vino italiano di qualità
- Approccio Chirurgico: Per i produttori piemontesi, è fondamentale presidiare il mercato di Budapest, collaborare con importatori focalizzati sull’Ho.Re.Ca. e puntare sulla qualità e riconoscibilità del marchio.
SCOPRI LA TAPPA DI PRAGA 2026 SCOPRI LA TAPPA DI VIENNA 2026