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Si è tenuto ad Alba il “Forum Destinazione Cina” organizzato da UniCredit e I Vini del Piemonte

Per supportare le imprese vitivinicole piemontesi che desiderano implementare o potenziare il proprio flusso di esportazioni verso il mercato cinese.

Si è svolto martedì 24 giugno 2014 ad Alba presso l’Aula Magna di Ampelion, sede del corso di laurea triennale in Viticoltura ed Enologia dell’Università degli Studi di Torino, il Forum Destinazione Cina.

L’iniziativa, organizzata da UniCredit, in collaborazione con Accenture, NCTM e il Consorzio I Vini del Piemonte, nasce per supportare le imprese vitivinicole piemontesi che desiderano implementare o potenziare il proprio flusso di esportazioni verso il mercato cinese.

Durante l’incontro, dopo i saluti e l’introduzione di Attilio Ghiglione, Deputy Region Manager Nord Ovest di Unicredit, Vincenzo Gerbi, Vice Direttore alla didattica del dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Università degli studi di Torino, Andrea Faccio e Daniele Manzone rispettivamente Presidente e Direttore del Consorzio I Vini Del Piemonte è intervenuto Danilo Mazzara, di Accenture Strategy che ha illustrato “Destinazione Cina: introduzione al mercato cinese”.

Successivamente gli interventi di Francesca Caminiti, di Accenture Research, di Fabio Montuori, Territorial and Sectorial Intelligence di Unicredit, di Laura Formichella, Studio Legale NCTM, di Alessandra D’Autilia, Unicredit International Center Italy e Stefano Chiarlo, Azienda Vinicola Michele Chiarlo, hanno affrontato diverse tematiche tra le quali il contesto bancario in Cina e l’attività di Unicredit in Cina a supporto delle aziende italiane, le principali caratteristiche del mercato Cinese e le strategie di ingresso, quali sono gli errori da evitare e consigli pratici, come tutelare il Marchio e altri aspetti legali, fiscali e burocratici per esportare prodotti in Cina.

A seguire le imprese partecipanti, attraverso incontri individuali con i relatori, hanno avuto la possibilità di approfondire tematiche più specifiche e personali circa il mercato cinese, che, nel 2012, si è classificato come quinto consumatore mondiale di vino con 1.6 miliardi di vino consumati nel 2013. *

L’Italia è il quinto esportatore di vino in Cina, ma balza al terzo posto per i vini imbottigliati e al secondo per quelli frizzanti. In Cina i vini italiani più apprezzati sono quelli piemontesi e toscani. Al primo e secondo posto Barbaresco e Barolo seguono Chianti e Brunello di Montalcino. I Cinesi prediligono nell’85/90% dei casi il consumo di vino rosso.*

L’Italia esporta il 54% della sua produzione vinicola, il 75% delle produzioni è Vino di origine (DOC, DOCG, IGT) che rappresenta l’86% dell’export nazionale. I vini di origine balzano al 42% della produzione totale a discapito dei vini da tavola (dal 42% al 25% in sette anni). Il settore vitivinicolo rappresenta il 7% del settore alimentare nazionale, con esportazioni che concorrono per il 20%.*

Il Piemonte, nel 2013, ha esportato vino per un valore di circa 969 milioni di Euro, mantenendo il secondo posto nella classifica delle Regioni italiane che esportano, dietro al solo Veneto e davanti a Toscana, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Lombardia.

“Favorire l’internazionalizzazione delle imprese – ha detto Attilio Ghiglione, Deputy Region Manager Nord Ovest di Unicredit – rappresenta uno degli obiettivi strategici che UniCredit propone alle imprese, nell’ambito del proprio programma UniCredit International che ha visto accompagnare all’estero, negli ultimi due anni, più di 14.000 imprese italiane di cui circa 2.000 piemontesi. Il mercato cinese offre ampi spazi per le imprese italiane ed anche per quelle piemontesi: nel 2010 sono stati 1.125 i milioni di litri di vino venduti in Cina, nel 2013 1.600 milioni con un incremento del 44%. Il mercato del vino sta superando quello del riso, alimento principe nella dieta dei consumatori cinesi. Il punto di forza di “Destinazione Cina” – ha  continuato Ghiglione –  è l’impostazione pratica e concreta, grazie alla quale gli imprenditori hanno potuto incontrare – in appositi Tavoli consulenziali e personalizzati – un team di esperti di UniCredit e di Accenture specializzati in “strategie di ingresso” nel mercato cinese. E’ stato quindi possibile ricevere una consulenza a 360° sugli aspetti di natura economica, fiscale e legislativa ed un supporto concreto all’individuazione della migliore strategia per internazionalizzarsi verso uno dei mercati più promettenti e con prospettive di crescita importanti. Gli imprenditori, inoltre, hanno avuto anche l’opportunità di avviare un contatto operativo diretto, grazie alle strutture estere di UniCredit presente in Cina con  2 filiali proprie.”

“La Cina continua ad avere prospettiva di crescita interessanti – ha spiegato Danilo Mazzara di Accenture Strategy – e in particolare tra i trend più interessanti vi sono quelli relativi ad “urbanizzazione” , “crescita della classe media” e “sviluppo delle nuove tecnologie”, in quanto  offrono le maggiori opportunità per le eccellenze del made in italy. Dalla nostra analisi emerge un consumatore più sofisticato, che aumenta la spesa in beni voluttuari ed è fortemente condizionato dal brand.

Trattandosi però di un mercato ampio e complesso, con le sue specificità, per essere aggredito necessità di una certa massa critica. Sono dunque molto positive le “formule” che consentono l’aggregazione tra aziende, come ad esempio le Reti di Imprese”, ha continuato Mazzara.

Tra le specificità di questo mercato, deve essere considerata con attenzione l’importanza delle tecnologie digitali: i consumatori cinesi con maggior capacità di spesa sono infatti molto giovani ed utilizzano massicciamente i nuovi device, vivono il consumo di “cose belle” (viaggi compresi) come uno “status“ e fanno ricorso ai social media per condividere le proprie esperienze di consumo; lo sviluppo del commercio elettronico, infine, offre anche alle aziende più piccole l’opportunità di vendere i propri prodotti a costi sensibilmente più vantaggiosi di quelli tipici per il set up e la gestione di un punto vendita”.

Anche il vino viene utilizzato dal consumatore cinese per rafforzare il proprio status sociale durante occasioni mondane e negli incontri di business; emerge un identikit molto preciso, il consumatore tipo è maschio, laureato, con età dai 25 ai 50 anni, preferisce il vino rosso, a bassa acidità, morbido e semplice da bere. Le donne preferiscono, invece, i vini più dolci e fruttati.*

“La Cina è un perfetto esempio di quanto sia fondamentale fare sistema per promuoversi all’estero: i Francesi mantengono la loro leadership nel mercato del vino perché sanno muoversi come un corpo unico, un vero sistema fra territori e produttori – ha sostenuto Andrea Faccio Direttore del Consorzio I Vini Del Piemonte L’Italia è invece frenata da uno storico campanilismo, elemento che ci costringe a presentarci in Cina spesso in ordine sparso, impendendoci di cogliere appieno tutte le opportunità di quel mercato così strategico. 

Il Consorzio I Vini del Piemonte ha fatto del “gioco di squadra” la sua stessa ragione d’essere ed è la filosofia che ispira tutta la sua attività di promozione sui mercati esteri delle aziende vitivinicole piemontesi: per questa ragione vediamo in “Destinazione Cina” un’occasione importante offerta agli imprenditori del settore per conoscere il mercato cinese. Ma sempre con la consapevolezza che poi, per avere possibilità di successo su quei mercati, bisogna farlo in maniera coordinata”.

* Elaborazione Unicredit – Territorial & Sectorial Intelligence su dati Istat, UNComTrade, AGI China 24

 

 

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